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BIM e QR Code: due tecnologie, due velocità

Per spiegare al meglio il concetto che sta alla base di Simmetri, vogliamo proporvi un parallelo tra due tecnologie molto diverse: il BIM (Building Information Modeling) e il QR Code. Da un lato, una tecnologia semplice, immediata, ormai familiare a tutti. Dall’altro, un sistema complesso, ricco di strumenti e software, che fatica ancora a trovare piena adozione. Questo confronto ci aiuta a capire perché il BIM incontra resistenze, e soprattutto, come Simmetri nasce per semplificare l’approccio alla digitalizzazione del costruito.

Perché il BIM fa ancora fatica a diffondersi?

Quando si parla di BIM, spesso si tende a pensare a una rivoluzione tecnologica inevitabile. Eppure, a distanza di anni dalla sua introduzione, la sua adozione è ancora lenta, nella Pubblica Amministrazione come nei progetti privati. Perché?

Il motivo è semplice: il BIM introduce una complessità di processo molto elevata, in un settore che per decenni ha lavorato con strumenti e flussi decisamente più semplici. Il CAD, ad esempio, si limitava a tracciare linee. Il processo era lineare: si disegnava, si stampavano le tavole, si consegnavano in formato cartaceo o via PEC. Tutto chiaro, tutto sotto controllo.

Con il BIM, invece, cambia tutto.

Il BIM: una rivoluzione che spaventa

Il BIM non è solo un software. È un cambio di paradigma.
Si modella tutto in 3D, che è già più complesso da gestire rispetto al 2D.
Si devono inserire dati, rispettare capitolati informativi, coordinarsi con altri professionisti. Non si lavora più “a silos”, ognuno per sé: ogni scelta progettuale ha impatti sugli altri, e bisogna rendere conto del proprio operato.

E poi ci sono i dati: escono dai modelli, ma come si gestiscono?
Che me ne faccio dei dati strutturali se non ho strumenti per interpretarli?
Non è raro sentire frasi come: “Il BIM è inutile”, “Costa troppo”, “Non serve a nulla”.

Il paragone con il QR Code

Per spiegare meglio questa dinamica, vogliamo fare un paragone con una tecnologia semplicissima: il QR Code.

Quando Denis si è laureato, nel 2005, ha stampato un QR Code sulla tavola della sua tesi. Rimandava a un video 3D di un edificio che aveva ricostruito digitalmente. Era un omaggio alle rotonde panoramiche dell’Ottocento: ambienti circolari con enormi tele dipinte che offrivano un’esperienza immersiva ante litteram.

Ma cos’è un QR Code? È un’immagine che codifica un link ipertestuale. Tutto qui.
Eppure, nel 2005, nessuno lo usava: i telefoni non avevano fotocamere adeguate, mancavano le app per leggerli, i browser erano lenti.
Solo 15-20 anni dopo, i QR Code sono diventati uno standard. Oggi li troviamo ovunque: cartelloni, menu, biglietti.

E il BIM?

Il BIM è molto più complesso di un QR Code. Non è solo un link: è un ecosistema che integra progettazione, costruzione e gestione del costruito.
Ma i software sono ancora poco interoperabili, spesso complicati, e richiedono competenze elevate.
Serve tempo. Serve pazienza. Serve realismo.

Sono convinto che tutto l’ambiente costruito e industriale sarà gestito attraverso BIM e piattaforme cloud nei prossimi anni. Ma il percorso sarà lento, come per tutte le tecnologie.
Non possiamo imporre il BIM come fosse un dogma, una verità assoluta.
Dobbiamo ascoltare il mercato, adattarci ai suoi tempi, e lavorare per semplificare.

La nostra risposta: Simmetri

È proprio da questa convinzione che nasce Simmetri:
una piattaforma cloud per la gestione del costruito attraverso tecnologie Digital Twin.
Crediamo che la digitalizzazione debba essere accessibile, anche a chi non è ingegnere.
Per questo stiamo costruendo strumenti semplici, intuitivi, ma potenti.

Se ti interessa capire meglio cos’è un Digital Twin, dai un’occhiata ai nostri contenuti su tre.digital.